Pisa, 18/10/2007 Mercoledì 17 ottobre, una delegazione composta da rappresentanti del Comitato Nonbruciamici Pisa e del Comitato di Gello contro l'inceneritore si è recata in Provincia di Pisa ed ha consegnato al Capo di Gabinetto sig. Caprai (per conto del Presidente della Provincia Pieroni, assente nonostante fosse stato fissato un appuntamento) e all'Assessore all'Ambiente Picchi una petizione, sottoscritta da circa 4000 cittadini.La petizione chiede di non procedere all'ampliamento dell'inceneritore di Ospedaletto, ma di adottare invece un Piano dei rifiuti che punti sulla riduzione alla fonte dei rifiuti, sulla raccolta differenziata porta a porta, sul riutilizzo e sul riciclaggio.
I Comitati sono convinti che se questa via alternativa venisse percorsa seriamente, riusciremo a liberarci entro pochi anni anche dell'inceneritore esistente; se invece si continuerà a puntare su di esso tutto il resto rimarrà lettera morta: sono passati 10 anni da quando la raccolta differenziata è diventata legge, ma molti Comuni della Provincia risultano inadempienti e non avendo raggiunto il 35%, devono pagare l'ecotassa e cioè una multa che pagheremo noi. Ma come è possibile allora che a Capannori (LU), nel giro di un anno, si sia superato il 60% di raccolta differenziata? Non solo a Pisa, ma dappertutto, dove esistono inceneritori, non si raggiungono le quote di raccolta differenziata (vedi Brescia). Si tratta di operare una scelta di civiltà per uscire dalla falsa necessità dell'incenerimento i cui danni per la salute sono da tempo scientificamente conclamati.
A quanto sembra il Piano dei Rifiuti (pronto nel testo la prossima settimana) presenterà tre possibili alternative basate su tre diverse previsioni di quantità di rifiuti negli anni. Tutte e tre le ipotesi che verranno proposte comprendono il raddoppio o addirittura la triplicazione dell'attuale inceneritore, nonostante si dia spazio anche alla raccolta differenziata e a tecnologie alternative all'incenerimento, creando dunque un documento in cui c'è tutto e il contrario di tutto, accontentando formalmente e in apparenza tutti, ma nei fatti delegando completamente le scelte al piano industriale che l'ATO definirà una volta approvato il testo. E' lecito pensare che l'ATO si farà abbagliare da promesse di tornaconto economico piuttosto che dalle richieste dei comitati di garanzie di salute. Ricordiamo un articolo di giornale di anni fa in cui il sindaco e presidente dell'ATO Fontanelli affermava trionfalmente, a proposito della ristrutturazione dell'inceneritore di Ospedaletto, che l'energia elettrica prodotta avrebbe illuminato mezza città; oggi ci troviamo invece coi riflettori accesi sul disastro economico che ha rappresentato la gestione GEOFOR, e dubitiamo fortemente che qualunque privato che subentri nella gestione possa garantire un tornaconto diverso da quello suo proprio.
In sostanza, a sentire l'Assessore Picchi, sembrerebbe che la Provincia non possa nulla contro i rifiuti, problema affrontabile solo a livello mondiale. Eppure ci sono realtà, piccole o grandi, o intere nazioni \n Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
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Torniamo in Provincia venerdì 19 ottobre, durante il Consiglio Provinciale per consegnare il testo della petizione ai Consiglieri presenti ed ammonire gli Amministratori, con la nostra presenza, dal compiere scelte di gestione dei rifiuti che non rispettino la nostra salute e quella dell'ambiente in cui viviamo.
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