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IL PRESIDIO PERMANENTE CONTRO L’INCENERITORE DI MONTALE e' sotto SGOMBERO PDF Stampa E-mail
Scritto da assemblea presidio permanente montale   
Friday 14 December 2007
 Da molti anni sul territorio delle province di Pistoia e di Prato esiste una lotta contro l’inceneritore di Montale che ha visto impegnati comitati spontanei, circoli di associazioni ambientaliste, collettivi e da ultimo il Presidio permanente. Una estesa mobilitazione della popolazione locale che da 30 anni è costretta a convivere con l’ inceneritore/termodistruttore, ma che non si è mai abituata alla sua nociva presenza, come avrebbero invece voluto le amministrazioni locali. Con i cambiamenti legislativi europei ed italiani degli ultimi anni, orientati verso sempre più “ecologiche” soluzioni, le amministrazioni decidono (badate bene!) non di chiudere questo impianto nocivo che tanti danni ha fatto, bensì di cambiargli nome - termovalorizzatore ! - e raddoppiarlo o forse triplicarlo. Aumenta l’ingerenza e la quantità delle amministrazioni coinvolte, ma aumenta e si allarga anche l’indignazione della popolazione arrivando a stimolare interesse e partecipazione da parte di cittadini e realtà dei paesi limitrofi: a Pistoia, dove si era da poco formato un collettivo (Liberate gli Orsi ) contro le nocività sociali e ambientali (tra cui, oltre all’inceneritore, ricordiamo l’amianto alla Breda e i pesticidi della grande area vivaistica intrecciata con il tessuto urbano); ad Agliana con l’ Associazione Adelmo Santini, un partigiano ucciso nella Resistenza; ed ora anche a Montemurlo (Po) dove è nato un nuovo comitato. Mentre iniziano lavori di ampliamento dell’ inceneritore (da 120 a 150 t/giorno), a fine luglio 2007 i risultati delle analisi sulle emissioni di diossine e furani (comunicati peraltro in ritardo rispetto ai prelievi effettuati il 3 maggio ) denunciano uno sforamento dei limiti di legge per diossine e furani, pari a 6 volte il consentito! E’ la goccia che fa traboccare il vaso. Il 30 Luglio, a seguito di un’assemblea costituita da liberi cittadini e dalle realtà già citate, si decide di dar vita al Presidio .
Il luogo dove lo piazziamo è un piccolo appezzamento di terra incolta e ricoperta di sterpaglie che sta proprio davanti ai cancelli dell’ inceneritore del C.I.S. (Consorzio dei tre comuni Agliana, Montale e Quarrata proprietari dell’ impianto ) che è diventato - come è ormai prassi - una S.p.A. Lì dopo un lavoro di ripulitura dalle sterpaglie, è stata montata una struttura provvisoria costituita da tavoloni e tubi “Innocenti”. Il terreno è di proprietà del comune di Montale ( in realtà tali terreni vengono ceduti nei primi anni ‘80 al Comune da privati come “scambio” per ottenere la concessione edilizia per la costruzione di un edificio industriale, impegnandosi la giunta a realizzarvi un’ area verde per il gioco, mai realizzata : per fortuna, visto che i bambini sarebbero andati a giocare davanti al camino dell’ inceneritore ). C’è stato bisogno di chiedere una occupazione di suolo pubblico – anche se non si tratta né di una piazza , né di una strada : anzi siamo in un’ area agricola dismessa, ben fuori dal centro abitato ), pagando una cifra esosa : 750 € per circa un mese di occupazione di suolo pubblico. Una cifra con la quale si affitta per un mese un appartamento di medie dimensioni. L’assemblea del Presidio decide di pagarla, ma nel frattempo si mette in moto una raccolta firme per richiedere la concessione in comodato d’uso gratuito del campo dove sorge il presidio. L’assemblea del presidio sottopone al Sindaco di Montale tale richiesta, sottoscritta da circa un migliaio di persone ( tra le quali padre Zanotelli ), ma si sente rispondere che il Presidio lì o altrove non può stare né a pagamento né gratis, che non possono essere riconosciuti gli scopi sociali!..perché non c’è un progetto approvato dall’amministrazione.. ecc.. ecc.. ecc.. Siamo a Settembre: l’inceneritore è ancora chiuso, ma i lavori d’ampliamento vanno avanti velocemente. Sempre in assemblea - così nel presidio viene presa ogni decisione - si discute dell’ importanza fondamentale che esso ha per la lotta quale luogo di discussione, osservazione e promozione d’iniziative e si decide di andare avanti comunque. Circa un mese fa, in concomitanza con l’avvio delle analisi per la riapertura dell’inceneritore, la cui “momentanea” nocività era stata nel frattempo attribuita ad una partita “difettosa” di carboni attivi per i filtri, è arrivata una lettera del Comune che intimava lo sgombero dell’area e il pagamento del suolo pubblico per il periodo di permanenza oltre ad una mora calcolata in percentuale su di esso. In pochi mesi di vita il presidio ha promosso iniziative volte ad approfondire il problema dei rifiuti e dell’incenerimento; ha organizzato insieme alle altre realtà impegnate nella lotta, come il Comitato contro l’ inceneritore di Montale, manifestazioni e blocchi; ha avviato un progetto di raccolta differenziata autorganizzata su un piccolo campione di famiglie per raccogliere dati reali sulla produzione domestica dei rifiuti…ed altre iniziative. L’inceneritore sta per riaprire e l’amministrazione locale intende così liquidare l’impegno faticoso di tante e tanti che in questi mesi hanno speso tutto il loro tempo in una lotta che proprio adesso comincia a ripagare. Abbiamo deciso di andare avanti ancora e finché sarà necessario e/o possibile; per questo rivolgiamo un appello di solidarietà a tutte le altre realtà che condividono con noi l’impegno nella lotta a questo sistema economico che per i profitti, o solo per la propria sopravvivenza, quotidianamente calpesta e cancella i diritti dei cittadini, a principiare da quello alla salute.

L’ASSEMBLEA DEL PRESIDIO PERMANENTE “GIULIO MACCACARO”
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  Commenti (1)
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1. solidarietà al presidio permanernte di M
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 17-12-2007 11:25
tutta la mia solidarietà ai compagni e le compagne del presidio permanente diMontale le idee non si sgomberano

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