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31 DICEMBRE : anche quest'anno tutt* sotto REBIBBIA PDF Stampa E-mail
Scritto da PERCHÉ DI CARCERE NON SI MUOIA PIÙ... MA NEMMENO SI VIVA   
Tuesday 25 December 2007

 Gli ingressi in carcere aumentano vertiginosamente. Con questo andazzo si può facilmente prevedere che tra meno di un anno le carceri italiane saranno di nuovo terribilmente strapiene, con livelli di sopravvivenza allucinanti, per chi avrà la disgrazia di trovarcisi rinchiuso/a.

Il provvedimento di indulto dello scorso Agosto ha diminuito un po' il sovraffollamento, portando la popolazione detenuta dalle 63.000 presenze del luglio 2006, a fronte di una capienza inferiore ai 40.000 posti, alle 38.000 presenze attuali. È trascorso poco più di un anno e siamo giunti ad oltre 49.000, con incremento di 1.200 persone al mese.

Senza quel provvedimento di indulto le carceri sarebbero esplose... tutti lo sapevano!

Così come tutti sapevano che, se dopo l'indulto, non si fossero abrogate le leggi volute dal governo di destra, le carceri sarebbero tornate ad esplodere.

Ci riferiamo alle leggi fortemente punitive nei confronti di comportamenti ritenuti non omologati:

- alla leggi Bossi-Fini che si illude di affrontare il problema dell'immigrazione con la galera;

- alla legge Fini-Giovanardi che vuole sbattere in galera chi fuma uno spinello;

- alla legge Cirielli che moltiplica gli anni di galera per i recidivi;

e ancora:


- se non si fosse aggiornata adeguatamente la legge delle misure alternative (la cosiddetta Legge Gozzini, del 1986) rendendo più facile l'accesso a sanzioni diverse dalla galera,

- se non si fosse messo mano a riscrivere il Codice Penale italiano dandogli un aspetto meno fascista Codice che ancora porta, vergognosamente, la firma di Mussolini essendo stato varato nel 1931...

- se non si fossero presi questi provvedimenti, tutti e tutte sapevano che le prigioni italiane avrebbero ripreso a riaffollarsi con un ritmo accelerato.

Non solo il governo di centro-sinistra è venuto meno alle più moderate aspettative, ma ha fatto il contrario: ha rincorso il delirio securtario berlusconiano-fascista.

Quel delirio che iper-punisce i poveri per assolvere i ricchi.

Quel delirio che blinda le città per vendere la merce "sicurezza", dopo aver portato l'insicurezza del lavoro e dei bisogni primari di vita (casa, trasporti, sanità, istruzione, ecc.).

Quel delirio che cerca affannosamente consenso tra i ceti medio-alti, terrorizzati dalle campagne stampa e TV che costruiscono immagini di nemici identificati con fasce della marginalità urbana, sempre pronti ad aggredire il loro patrimonio.

E dunque l'attuale governo in una folle gara con la destra, utilizzando biecamente i fatti di cronaca montati ad arte dal giornalismo compiacente e becero, produce un "pacchetto sicurezza" confezionato in modo tale che getterà in galera una quantità di gente ancora maggiore.

Perché dunque aspettare e sperare che qualche governante, attuale o futuro, si occupi delle condizioni delle persone detenute?

Il 31 dicembre sotto Rebibbia è un appello a quelle donne e quegli uomini che sono convinti che la propria libertà ha un vero significato soltanto se altre e altri non ne vengano privati totalmente;

il 31 dicembre sotto Rebibbia è un appello per attivarsi in prima persona per imporre dal basso, con la mobilitazione e la lotta, un cambiamento radicale della barbarie punitiva in voga in questo Paese.
Il sistema penale italiano ha le pene più lunghe, a parità di reato, degli altri Paesi europei, inoltre è l'unico a mantenere ancora la barbara pena dell'Ergastolo. Dal 1 dicembre numerose detenute e detenuti nelle carceri italiane, affiancati da migliaia di cittadini, hanno iniziato uno sciopero della fame per cancellare questa infamia.

SOLIDARIETÀ ALLA LOTTA CONTRO L'ERGASTOLO

NO!! AL PACCHETTO SICUREZZA

NO A TUTTE LE GALERE

31 dicembre TUTTE E TUTTI sotto il carcere di Rebibbia

appuntamento a partire dalle 11.00 di mattina

all'incrocio tra Via Bartolo Longo e Via Majetti (vicino Via Casal De Pazzi)

Musica, parole e materiale informativo contro il carcere...

Lenticchiata propiziatoria, grigliata e vino rosso…

CHE IN OGNI CITTÀ SI MANIFESTI SOTTO AL CARCERE

PER PORTARE SOLIDARIETÀ A CHI VI È RINCHIUSO/A E

PER ESPRIMERE IL TOTALE E NETTO RIFIUTO AD OGNI GALERA


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