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“Ridiamo con il riso di chi gli ordini li ignora” PDF Stampa E-mail
Scritto da Laboratorio Occupato Insurgencia - Napoli   
Monday 07 January 2008
 I primi giorni del 2008 c’hanno consegnato un ondata di rabbia e di determinazione a Napoli contro il piano rifiuti e contro le scelte scellerate delle istituzioni nazionali e locali di continuare nella logiche delle discariche e degli inceneritori. A Napoli e’ in atto un insubordinazione sociale che non ha precedenti nella storia recente della citta’, localizzata nel quartiere di Pianura contro la riapertura della discarica in contrada Pisani. La discarica di Pianura ha una storia lunga, gia’ utilizzata per oltre 25 anni come sversatoio di tutta la citta’, dove sono finiti rifiuti di ogni tipo avvelenando le case che sorgevano fin dentro la conca dei Pisani dove oggi si registrano un aumento di leucemia, tumori , neoplasia che colpiscono come una mannaia di morte la popolazione dei Pisani. Le lotte in difesa della salute e dell’ambiente in Campania, negli ultimi anni hanno attraversato tanti luoghi raccogliendo la rabbia e la mobilitazione delle comunita’ in lotta : Giugliano, Terzigno, Serre, Pignataro Maggiore, Carabottoli, Ariano Irpino, ed ovviamente Acerra dove nell’agosto del 2004 si e’ registrata fino ad ora la mobilitazione piu’ forte e determinata in Campania, con un intero paese di oltre 30 mila abitanti che si sono scontrate per ore con polizia e carabinieri contro l’apertura del cantiere dell’inceneritore. Dopo le mobilitazioni, le cariche e gli scontri di Giugliano tra Novembre e Dicembre le lotte sono arrivate all’interno della citta’ di Napoli a Pianura

La dimensione di quello che abbiamo davanti e’ ancora dai contorni indefiniti e difficili da leggere attraverso quelle categorie politiche che utilizziamo con consuetudine per dare una lettura politica dei fenomeni sociali. Oltre ai blocchi , piu’ di uno, intorno alla discarica di Pianura che vedono la partecipazione popolare , di famiglie, bambini, donne e uomini in lotta per un futuro diverso da quello che e’ il loro presente fatto di morte con patologie legate allo sversamento dei rifiuti, c’e’ una dimensione nuova, cio’ che accade di notte a Pianura. Blocchi ovunque, barricate in fiamme, assalti ai commissariati di polizia, alle sedi dei partiti di destra e sinistra, sassaiole continue contro polizia e carabinieri, blocco totale delle vie d’accesso al quartiere di Pianura. Fiamme, soprattutto fiamme. Questi elementi definiscono l’insubordinazione sociale di Pianura , oltre che mitipoieticamente anche concretamente, il fenomeno piu’ simile all’esplosione delle banlieue parigine a cui assistiamo in Europa. Giovani, giovanissimi, si organizzano tutte le notti contro la polizia ed i carabinieri che assediano da giorni il quartiere di Pianura all’altezza del sito di contrada Pisani, una resistenza che e’ difficile da leggere attraverso la comparazione con scenari biopolitici a cui siamo abituati nel nostro paese. Da tempo ci siamo interrogati ed abbiamo interrogato i percorsi di movimento che mettono in rete le lotte per la difesa della salute e dell’ambiente in Campania sulla necessita’ di declinare le lotte per la difesa dei beni comuni all’interno delle metropoli come necessario scatto in avanti sul fronte del conflitto, per portare nel cuore dei meccanismi di esercizio del comando e del dominio la lotta contro questo modello di sviluppo. Ebbene i fatti hanno superato l’espressione delle intenzioni collettive con la decisione scellerata di riaprire la discarica di Pianura. La declinazione di queste lotte nella metropoli si e’ tradotta immediatamente nella definizione precisa della controparte , che in questa martoriata Regione sono le istituzioni a tutti i livelli : Comune, Provincia, Regione, Commissariato straordinario, governo centrale, e tutta la schiera dei partiti. Oggi a Napoli si vive un momento alto di delegittimazione del potere istituzionale grazie ai fallimenti di centro destra e centro sinistra che hanno distrutto questa terra, e grazie al lavoro certosino e caparbio di chi in questi anni ha continuato ad organizzare il conflitto sociale a Napoli ed in Campania. Ma cio’ che stiamo vivendo a Pianura non puo’ essere letto con le categorie ne’ dei movimenti antisistemici classici ne’ con quello che e’ il bagaglio di insegnamento che abbiamo ricevuto in questi anni dalle lotte per la difesa dei beni comuni. E’ qualcosa di piu’ complesso, che da un lato esprime una ribellione sociale verso le forme sostanziali di esercizio del potere e della forza che sono Polizia e Carabinieri, e dall’altro una nebulosa che evoca l’insurrezione sociale ma che difetta senza dubbio di tattica e strategia politica mentre esprime il massimo della conflittualita’ metropolitana. Il pestaggio di giornalisti e cameraman e spesso la sostanziale incomunicabilita’ tra questo spaccato di metropoli ed il resto della protesta che maggiormente somiglia agli esempi di lotta in difesa dei beni comuni sul territorio di Pianura , sono senza dubbio dei limiti cronici della rabbia sociale espressa. Appare evidente che il lessico spesso triste , ed i codici di linguaggio vetero e inappropriati di alcuni, rendono la nebulosa dell’insubordinazione dei ragazzi e ragazze di Pianura impermeabili al confronto politico con le esperienze di autorganizzazione. Noi riteniamo di essere quelli che hanno provato in questi anni a sperimentare nuovi codici di linguaggio che facevano parte del nostro essere moltitudine, a partire dalla nostra composizione e dal nostro attraversamento dei luoghi di aggregazione sociale altri che la metropoli produce. Questo elemento ci porta oggi a provare a rompere la gabbia di criminalizzazione che accompagna le lotte di Pianura, le barricate, gli scontri con le forze dell’ordine. La nostra citta’ e’ anche questo. Capace di esprimere la peggior classe politica istituzionale ed allo stesso tempo produrre un meccanismo di difesa del territorio determinato e straordinariamente incisivo. Non abbiamo certezze nell’attraversamento di questo fenomeno sociale da banlieue italiana, non sappiamo dare oggi dei giudizi di merito o di demerito. Comprendiamo la necessita’ di una strategia politica complessiva rispetto alle lotte in difesa della salute e dell’ambiente , e ci adoperiamo in questo senso, attraverso gli strumenti costruiti in questi anni come la Rete Campana Salute e Ambiente, che ha avuto il merito di essere l’unico punto di riferimento politico che ha messo in discussione l’intero piano rifiuti, ha costruito la connessione delle lotte di tutta la Campania rompendo la dimensione nimby delle lotte campane, l’unico strumento costruito dai movimenti che a partire dal protagonismo dei comitati e’ riuscito a costruire un alternativa concreta al fallimento della politica ufficiale. D’altro canto il nostro essere moltitudine, il rifiuto di qualsiasi logica di avanguardia politica nelle lotte popolari, il rigetto per una dimensione sociale e politica che vede le strutture di movimento assurgere a direzione politica delle ribellioni sociali soffocando il protagonismo della moltitudine ed il legame biopolitico con il territorio, ci porta anche ad attraversare quell’insubordinazione sociale mossa spesso semplicemente dall’odio verso la polizia volto brutale e feroce del comando imperiale. E’ questa la dimensione che ci pare di comprendere che porta il livello dello scontro tra potere e moltitudine ad un livello diverso evocando scenari ancora da costruire nel nostro paese. Ed e’ evidente che chi controlla l’ordine pubblico abbia ben compreso la portata di cio’ che sta accadendo. Lo dimostra lo schieramento impressionante di polizia e carabinieri a Pianura, con mezzi blindati e cariche indiscriminate. Tutto cio’ e’ possibile senza dubbio grazie alla dimensione sociale della nostra citta’ e dal portato fenomenologico che essa esprime. Napoli endemicamente produce conflitto, in un esplosione di ribellione che quando non trova l’anestetico sociale della camorra e delle clientele politiche riesce ad esprimersi nella sua complessita’ e nella sua determinazione. L’espressione migliore che ci sovviene e’ che stiamo provando a camminare sulla testa dei re!
Almeno finche’ dura…

Laboratorio Occupato Insurgencia - Napoli


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Ultimo aggiornamento ( Monday 07 January 2008 )
 
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LE INTERVISTE DI RADIOSONAR: SIKITIKIS

Secondo appuntamento con la rubrica SELVAGGIA ITALIA, alla scoperta delle band emergenti, da nord a sud del Paese, in collaborazione con CasaSonica .
Questa volta il viaggio  si tiene  tra Cagliari e Torino alla scoperta dei Sikitikis . Questa Volta in studio : Sgab ai controlli Psyco e Luisa.
chi sono i Sikitikis:

Erano gli anni ’90 quando si chiamavano Canidarapina e non c’era confine alle influenze che ne determinavano il suono. Jimi e Diablo vivono le loro notti nei club della città dove nuove commistioni creano un nuovo tessuto culturale. Il jazz, la drum’n’bass, l’hard core, il trash, il garage, il break-beat, il trip-pop, il rap e i libri e il cinema e le colonne sonore, tutto finisce per avere lo stesso valore. Morricone come i CIV, Miles Davis come dj Shadow, Fellini come Mike Patton, Ellis come i Chemical Brothers. Tutto si confonde, i pregiudizi crollano e cresce la voglia di un progetto che sia figlio di queste notti. Arrivano Zico e Regiz. Finiscono i Canidarapina. Nascono i SikitikiS. E’ il 2000.
ASCOLTA L'INTERVISTA A JIMY

 

LE INTERVISTE DI RADIOSONAR: LNRIPLEY

 SELVAGGIA ITALIA PUNTATA N°3 , QUESTA VOLTA IL VIAGGIO FA TAPPA AI MURAZZI E SUL PO' NELLA CITTà MAGICA DI TORINO :
INTERVISTA A VICTOR FRONTMAN DEGLI LNRIPLEY , REALIZZATA AL FORTE PRENESTINO IL PRIMO MAGGIO DURANTE LA FESTA DEL NON LAVORO, PRIMA DEL LORO CONCERTO.

LNRipley è un collettivo che nasce dai linguaggi dei vinili drum and bass, li contamina con influenze diverse e porta dal vivo un set di energia pura, senza l'ausilio di computers o basi ma suonando tutto live, con una missione ben precisa: scatenare il dancefloor per fare ballare anche i sottobicchieri....

ASCOLTA L'INTERVISTA A VICTOR

thanx to: VICTOR (lnripley, PAOLA (web comunicazione casasonica) PSYCO + LOIS (videomaker) TINAPICA ( FOTOGRAFIA)

LE INTERVISTE DI RADIOSONAR: PETROL

 si avvicina la primavera e tornano le interviste di RadioSOnar.net: vista l'occasione speciale , i due conduttori  di RadioMYspace  e FashonD-iscrict si uniscono, rispettivamente il primo ai  controlli e  l'altra alla voce,  per intervistare i  Petrol , formazione rocckeggiante appartenente  alla  nota casa discografica indy di   CASA SONICa .   L'intervista sara' il primo appuntamento della stagione primavera estate 2008 con la nuova rubrica " Selvaggia Italia " e sara' registrata per poi essere rimessa in download gratuitamente sul sito ufficiale di radiosonar.net.  ma chi sono i Petrol? leggi tutto
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