l quartiere Pianura, dove in questi giorni riaprirà la discarica, è un quartiere popolare di Napoli, dove vive una cittadinanza erede di una tradizione contadina travolta dall’espansione della città e che per circa quaranta anni ha ospitato il più grande sversatoio di rifiuti d’Europa. Dal 2003 ho avuto l’onore e l’onere di dirigere Riserva Naturale dello Stato Cratere degli Astroni, confinante con il quartiere, ed ho speso ogni mio giorno per coinvolgere le popolazioni locali sui temi della conservazione della natura e della tutela e valorizzazione del territorio. Nello svolgimento del mio incarico ho provato a comunicare a migliaia di persone valori importanti, in parte legati alle loro radici in parte molto lontani da essi, fatti di tradizioni, territorio, agricoltura di qualità, conservazione del suolo, limitazione dell’attività venatoria legale ed illegale, riqualificazione dei terreni rurali circostanti la riserva, conservazione dei boschi marginali, tutela della fauna selvatica. Ho parlato con poche parole semplici, mostrando più atti concreti che sciorinando lunghi discorsi. La concretezza si traduce in un bosco pulito, nella fauna libera di vivere, degli alberi liberi di crescere, di animali da non comprare perche catturati in altri paesi o di insetti da non schiacciare perchè alla base della natura che vediamo. E soprattutto, sempre e comunque di rispetto delle regole. Grazie a questo impegno Astroni oggi è l’unico pezzo di terra napoletana dove viene chiesto di rispettare delle regole e si è in grado di farlo. Questo è possibile perché, a partire da me, chi lavora o da una mano ad Astroni è il primo a rispettare queste norme e quindi abbiamo la statura morale per poter chiedere agli altri di fare altrettanto.
Oggi invece, con l’ennesima emergenza rifiuti, lo Stato viola le regole che esso stesso si è dato, condannando per sempre se stesso nell’animo e nel cuore di ogni napoletano. È evidente che questi cittadini non vogliono la discarica per la nota materializzazione dell’effetto N.I.N.B.Y. (not in my back yard, ovunque ma non nel mio giardino di casa), non certo per una reale e consapevole visione del problema in ogni sua forma e dimensione, ma vedono in questa azione governativa infrangersi anche l’ultima menzogna che in questi anni i politici locali e nazionali avevano promesso: il recupero delle periferie, il ritorno alla legalità dopo oltre quaranta anni di oltraggio agli uomini ed al territorio. Oggi in queste persone si concretizza la consapevolezza che chi è nato nel degrado non potrà mai uscirvi seguendo le regole, ed è questa la più grande sconfitta in questo sud. In questi giorni l’apertura della discarica di Pianura, all’ interno al Parco Regionale dei Campi Flegrei ed adiacente all’Oasi WWF Cratere degli Astroni, e l’apertura della Cava Amendola Formisano, già avvenuta da qualche settimana nel comune di Ercolano(e di cui nessuno parla), posta a 50 metri dall’ex stazione Cook e ubicata nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio, sono solo l’ultima conferma della totale mancanza di attenzione dei nostri amministratori nazionali e locali alla tutela del territorio ed al rispetto delle norme vigenti. Piani del parco, norme di salvaguardia, piani paesistici, vincoli ambientali ed idrogeologici, piani regolatori, divengono di colpo pacchi di carte superflui, buoni per accumulare polvere e riempire librerie. Questi strumenti di tutela del territorio, già largamente disattesi dai cittadini campani ed ignorati dalle amministrazioni locali, vedono oggi la loro sconfitta definitiva grazie al recente intervento governativo. Oggi una parte di questi cittadini viene a chiedere conto delle parole spese in questi anni, di queste visioni di rinascita territoriale, di rispetto del territorio, di condivisione e rispetto delle regole. Sui manifesti degli spettacoli finanziati dagli enti pubblici campani compare da qualche tempo una scritta: questo spettacolo è contro il sistema della camorra. Che significato dare a questa frase se non si passa dalle parole ai fatti. Slogan vuoti. Oggi l’Africa si chiama Napoli, si chiama Campania, si chiama Sud. Che senso ha parlare di prevenzione dei tumori quando non si attuano politiche territoriali affinché questi non si sviluppino in una popolazione di avvelenati cronici, che senso ha parlare di parchi naturali se la Campania oramai ospita solo cemento e rifiuti. Qui non è la Svizzera, non è la Lombardia e la Toscana, non è Roma. Questa è Napoli, con le sue regole, la sua violenza, il suo retaggio di terra di conquista delle corti europee, la sua puzza di sangue e munnezza. Uno Stato a parte, diverso da tutti, dove le sembianze della politica, del malaffare, della camorra, della città perbene e dell’impresa non si distinguono più le une dalle altre. È per tutto questo che bisogna dire no alla discarica di Pianura, per difendere il principio che sulle norme ambientali non ci sia alcuna deroga, neanche in condizioni di emergenza e che al sud si inizi finalmente a rispettare le regole, a partire dallo Stato. Ing. Giuseppe Pugliese Direttore della Riserva Naturale dello Stato Cratere degli Astroni.
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