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Eco - Tributo ai PINK FLOYD PDF Stampa E-mail
Scritto da kreudio   
Tuesday 19 February 2008
Benvenuti in questo che considero il mio tributo ai Pink Floyd
e a chiunque pianga alla Luna o tenti attraverso ali di carta di raggiungere il Sole, dedicata a tutti coloro che risplendono come diamanti pazzi.
Si pregano i gentili visitatori di soffermarsi sulle immagini più a lungo possibile
così da lasciar scorrere il suono nei tempi prestabiliti.
accendete le casse, rilassatevi
e buon viaggio. :)

 

 






si, è caldo



bolle e si apre...



spandendosi



forse ho un pò



di paura



forse non riconosco



molte emozioni



che si nascondono



dietro la paura



cerco di leggerle



lentamente



len ta men te



co me fan go co lan te



sul cor po dis te so ad a sciu ga re



sotto una lava incandescente



lentamente



come se stessi



scrivendo nella mia memoria



sapendo che è l’unica



e l’ultima per me



ma cosa può accadermi se non morire



e cosa c’è di male poi



in questa avventura ?



l’aria calda sbuffa fuori dalle bolle nel fango



non vedo nulla



nulla negli occhi



coperti di stelle morenti



se non forme di suono e neanche tu puoi



se ascolti attentamente



oltre i nostri stessi confini c’è l’ignoto







eppure questi suoni

disegnano dentro la mia mente

una tetra realtà comune, ingenua

come una piccola scarpa perduta nell’abisso

scorticata e spezzata dal tempo

un scenario di zolfo e nubi lontane

desolazione di vento fra le rovine

e le colline di sabbia mosse dal caso

accumulate dal tempo corrosivo

che passa sopra antiche installazioni abbandonate

e accompagna il cammino verso la montagna




ci sono forme di vita da qualche parte

ci sono odori e strani sensi di passato

grotteschi figuri mai inventati

ci sono giocattoli mai consegnati al sorriso

e bambole mai pettinate dalle piccole mani

questo è solo un prezioso incubo









è solo un pensiero che non dovrebbe esistere

l’eco di urla gravide

dentro forni crematori

questo è l’inferno forse

o forse è solo la porta lavica del paradiso

tu mi dici che non è niente di tutto questo

mi dici che vedo le stagioni morte e sono pazzo

a credere di non riconoscere il mio essere nel mondo

perchè questo è il pozzo nero della mia coscienza

mi dici che tutto sotto il sole dorme

e si risveglia solo qui

dove passano tutti prima o poi

come la luce

dietro le nubi

e noi siamo inermi

di fronte al suo calore

e solo la musica può descrivere il suo amore

mi dici che sono fragile

come una stella nel vuoto siderale

ed io penso che tu sia un eroe

grandioso come la morte di una farfalla



colmo di pensieri mi lasci

disteso, più lungo della mia ombra

sopra riflessi che non mi mollano

e prendono possesso dei miei giorni

ti ammiro e invidio le comete stesse

che più cadono e più rendono limpide

le tue parole piene di invisibile tatto

cerchi acqua lungo il pendio dei fogli

e chi sa leggere, beve i tuoi momenti migliori.





un rumore di cristallo rotto

fece il cuore in un sussurro

ed io lo raccolsi da terra

e scoprii che non era mio

ne avevo uno nuovo però

ero contento, felice

come una pesca matura

nel fresco vino del destino

questo era ciò che mi diede la vita

calma e placida,

ad occhi chiusi lei ci amava tutti

lei, ci amava

tutti.







così mi misi in cammino

lungo l’oceano della coscienza

passeggiando sul ponte di un veliero

che mi avrebbe portato dentro la notte

dentro nubi dipinte di grigio e rosso

dentro oscuri sentieri

in cui avrei dovuto tracciare i miei sguardi con un inchiostro

fatto di lacrime e voglia di rinunciare

in cui la paura è solo un suono che non può non penetrare

e prendono valore i respiri

come singole identità rarefatte

prende sostanza il coraggio

di essere punti nell’immenso di una commedia

la più grande tragedia scritta dall’essere

ed io ho scelto di vedere dentro

di contenere quante più emozioni possibili

o forse solo una ma

maledetta

antica di secoli perduti

l’antica vicenda dell’uomo

che vola senza un movimento

sopra al cielo del tempo

cercando di raggiungere il sole

e questa è la mia ode a chi ha tentato







il veliero scivola sulle fiamme

portandomi dentro il suono dell’amore

disperatamente cercavo il sole

e vedere i miei compagni volare intorno a lui

come tanti icaro che in vita non riuscirono

forse sono proprio lassù ora

tutti coloro che volarono via

liberi dal delirio del corpo dolorante

e dalle ingiurie dei marci caproni neri

dalle lingue biforcute di antichi mali







ma la mia imbarcazione procede

deve arrivare alla fine

quando ci saranno le parole

e la musica ruberà i nostri occhi

quando ci saranno le parole nella musica

che sono il paradiso in terra

se sappiamo metterle insieme

come i giusti passi di un cammino polveroso

il nostro veliero procede innalzandosi in aria

cadenzando le sbuffate di vento nelle vele

e le onde a prua si fanno sempre più alte

eccitandomi ed invitandomi a rinascere,

crescendo attraverso la finestra nel muro

come una pianta carnivora

che vuole divorare le nuvole

il viaggio dell’uomo che non ha mai avuto successo

era un viaggio fuori dalla nostra realtà

eppure sempre più lontano si è potuto spingere

solo grazie al potere del sogno e dell’utopia

dell’impossibile creazione di una mente in acido

così come i suoni mescolati dentro un teatro

si avvicinano al divino

nascoste sotto piramidi di silenzio

così come la fine della canzone

si avvicina al Sole e muore

carbonizzata da troppa vita,




così mi siedo




e mi addormento con te sul linguaggio della musica




se le porte della percezione fossero aperte




tutto apprirebbe per come è.































Infinito.
































Interminabili echi di un frattale vivente.



























































Mi addormento sulle parole per te
















































aperte al mattino folgorante del mondo















































te che ami tutto questo











































sognare e vivere ad alto volume

























































mi addormento sopra al letto del tempo












































assieme a te


































































sapendo che insieme noi due














































non lo dimenticheremo mai.































































































































































































































































































































































































Ultimo aggiornamento ( Wednesday 16 July 2008 )
 
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LE INTERVISTE DI RADIOSONAR: SIKITIKIS

Secondo appuntamento con la rubrica SELVAGGIA ITALIA, alla scoperta delle band emergenti, da nord a sud del Paese, in collaborazione con CasaSonica .
Questa volta il viaggio  si tiene  tra Cagliari e Torino alla scoperta dei Sikitikis . Questa Volta in studio : Sgab ai controlli Psyco e Luisa.
chi sono i Sikitikis:

Erano gli anni ’90 quando si chiamavano Canidarapina e non c’era confine alle influenze che ne determinavano il suono. Jimi e Diablo vivono le loro notti nei club della città dove nuove commistioni creano un nuovo tessuto culturale. Il jazz, la drum’n’bass, l’hard core, il trash, il garage, il break-beat, il trip-pop, il rap e i libri e il cinema e le colonne sonore, tutto finisce per avere lo stesso valore. Morricone come i CIV, Miles Davis come dj Shadow, Fellini come Mike Patton, Ellis come i Chemical Brothers. Tutto si confonde, i pregiudizi crollano e cresce la voglia di un progetto che sia figlio di queste notti. Arrivano Zico e Regiz. Finiscono i Canidarapina. Nascono i SikitikiS. E’ il 2000.
ASCOLTA L'INTERVISTA A JIMY

 

LE INTERVISTE DI RADIOSONAR: LNRIPLEY

 SELVAGGIA ITALIA PUNTATA N°3 , QUESTA VOLTA IL VIAGGIO FA TAPPA AI MURAZZI E SUL PO' NELLA CITTà MAGICA DI TORINO :
INTERVISTA A VICTOR FRONTMAN DEGLI LNRIPLEY , REALIZZATA AL FORTE PRENESTINO IL PRIMO MAGGIO DURANTE LA FESTA DEL NON LAVORO, PRIMA DEL LORO CONCERTO.

LNRipley è un collettivo che nasce dai linguaggi dei vinili drum and bass, li contamina con influenze diverse e porta dal vivo un set di energia pura, senza l'ausilio di computers o basi ma suonando tutto live, con una missione ben precisa: scatenare il dancefloor per fare ballare anche i sottobicchieri....

ASCOLTA L'INTERVISTA A VICTOR

thanx to: VICTOR (lnripley, PAOLA (web comunicazione casasonica) PSYCO + LOIS (videomaker) TINAPICA ( FOTOGRAFIA)

LE INTERVISTE DI RADIOSONAR: PETROL

 si avvicina la primavera e tornano le interviste di RadioSOnar.net: vista l'occasione speciale , i due conduttori  di RadioMYspace  e FashonD-iscrict si uniscono, rispettivamente il primo ai  controlli e  l'altra alla voce,  per intervistare i  Petrol , formazione rocckeggiante appartenente  alla  nota casa discografica indy di   CASA SONICa .   L'intervista sara' il primo appuntamento della stagione primavera estate 2008 con la nuova rubrica " Selvaggia Italia " e sara' registrata per poi essere rimessa in download gratuitamente sul sito ufficiale di radiosonar.net.  ma chi sono i Petrol? leggi tutto
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