Domenica 10 giugno 2007. Giorno dopo la manifestazione NoWarDay, manifestazione indetta contro la visita della ridicola figura del presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, l’uomo che colleziona più figuracce di Berlusconi.
A Roma, scenario della manifestazione, sono giunte tantissime persone per ricordare a questo governo di sinistra, il dissenso a qualsiasi forma di guerra. Una bellissima manifestazione, che come tradizione romana vuole, è stata baciata per tutta la sua durata dal sole. Tante sono le persone, i collettivi, i gruppi, che armati di sorrisi, musica, slogan, bici, trombe, grancasse, surdi, fischietti e altro, son scese in piazza per dimostrare un’altra possibile via: quella strada del dissenso a un governo, come quello americano, così concentrato a mantenere il potere fomentando odio e violenza, sotto la forma candida della democrazia. La manifestazione è stata lunga e faticosa, ma i colori e le varie forme di lotta hanno reso tutto più leggero. Roma si è trasformata in un grande teatro a cielo aperto. Uno spettacolo sulle forme sempre più distinte di lotta nella grande massa. Torino con la samba, Firenze con i fiati sprecati, Roma con la Titubanda e la Malamurga e ancora biciclette, pentole e coperchi portati da casa e tutto quello che fa la melodia giusta per una bella manifestazione di dissenso. Una piccola nota va rilegata alla fine del corteo. Un gruppo di persone alle 19 circa, ha deciso di prendersi la responsabilità di spaccare e disperdere l’intero corteo. Le motivazioni sono più che giuste, tutta la manifestazione è stata celatamente blindata, la polizia c’era solo nelle vie non considerate dal corteo e chiaramente molti militari erano stati messi a difesa di punti deboli del centro cittadino: Palazzo Madama, l’altare della patria, via del Corso (per la camera dei ministri). Il tentativo di sfondare le barriere dei militari, da parte dei manifestanti chiaramente ha portato ad un’azione delle guardie. Quindi c’è da chiedersi era veramente necessario lo sfondamento delle barriere?... Per andare dove poi?......... forse dal Papa? Tutta Roma ha odiato Bush e la sua visitina, che ha gettato panico ovunque: tra blocco del traffico, maggiori controlli, interi quartieri bloccati, autostrada intasata: per far capire la gravità del cedere un così grande potere nelle mani di un comico riuscito male, a mio avviso, la sua sola persona e le sue figuracce sono bastate; gli scontri non erano necessari! Dopo terrore, falsi allarmismi, corse, botte, fumogeni, un episodio ancora più grave ha gettato nelle ombre più nere questo governo di fanta-sinistra. La stazione Tiburtina è stata scenario la scorsa notte di un vero scontro tra i manifestanti stanchi, che volevano tornare nelle loro città, e la polizia, così sordamente abituata a eseguire gli ordini. Le forze armate, hanno bloccato le entrate della stazione, così negando l’accesso ai treni, gettando nel panico chi semplicemente voleva andar via da Roma. Duri scontri son stati creati per una motivazione ancora oscura. Solo per l’una di notte tutti i treni sono riusciti a partire. Questa ostinazione crea solo che confusione e rabbia… era veramente necessaria! TinaPica - Redazione Radiosonar.net Aggiungi ai preferiti (1) | Riporta quest'articolo sul tuo sito! | Visualizzazioni: 309
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