Venerdì 30 gennaio 2009, nell’ incontro cittadino promosso dal Collettivo Liberate gli Orsi e dallo Spazio Liberato ex Breda Est “Strategia rifiuti zero, no incenerimento, difesa della salute”, è stata presentata la vertenza risarcitoria per RICHIEDERE I RIMBORSI DEL MALTOLTO stornato dalle energie rinnovabili a favore delle lobbies assistite di incenerimento e petrolio (CIP 6 : voce A3 della bolletta elettrica). In Italia l’ incenerimento dei rifiuti urbani e industriali sono massicciamente incentivati dallo Stato. Ma si tratta di una truffa, in quanto il 7% che abbiamo pagato e paghiamo in bolletta elettrica non viene destinato all’ incentivazione delle fonti energetiche veramente rinnovabili e pulite ( solare termico e fotovolatico, eolico, idroelettrico di piccola taglia ) come impongono le normative europee, ma viene indirizzato all’ incenerimento dei rifiuti che non sono una fonte energetica rinnovabile e pulita : anzi sporca e dannosa per la salute. E’ stata così violata una legge europea (Direttiva 2001/77 CE), innescando un contenzioso che obbligherà lo Stato italiano a pagare multe molto salate. Gli incentivi sono stati e saranno scaricati – insieme alle multe - sui cittadini attraverso la bolletta elettrica, mentre i profitti sono andati e andranno ai gestori degli inceneritori e alle aziende multiutilities.
I costi economici degli inceneritori sono così alti che senza incentivi ( CIP 6 e Certificati verdi ) e senza i finanziamenti della tariffa rifiuti - drenata ancora dalle nostre tasche - questi impianti non potrebbero essere messi in funzione. Così più di 45 miliardi di euro sono stati sottratti alle vere energie rinnovabili e pulite, alla riduzione dei rifiuti, al compostaggio della frazione umida e al riutilizzo di materia, e regalati alle industrie sporche dell’ incenerimento e della raffinazione del petrolio. Ma oltre ai costi economici ci sono quelli sanitari di cui nessuna istituzione e nessun governo parlano : le emissioni degli inceneritori (diossine, furani, cadmio, nanoparticelle, polveri ultrafini e altre sostanze tossiche) producono tumori e malattie ( i tumori infantili dei tessuti molli aumentano ogni anno). Parte quindi una vertenza che non si limita a denunciare la truffa degli incentivi agli inceneritori, ma che lancia la sfida ad Enel e partners politici trasversali : una vera e propria citazione dei responsabili della truffa. Non sfuggirà il carattere offensivo di questa mossa curata da oltre un anno nei minimi particolari. In questo modo la battaglia per “rifiuti zero” punta ad alimentarsi non solo della “percezione” di gruppi “costretti” a sensibilizzarsi perché minacciati da un inceneritore ( di rifiuti e/o di “biomasse”), ma di un vasto movimento e di intere popolazioni che giustamente non possono piu’ tollerare che i soldi di tutti possano essere regalati a industriali e al libero mercato, sottraendoli allo sviluppo delle vere energie rinnovabili e pulite. L’ Associazione “Diritto al Futuro. Energie rinnovabili. No Combustione” ha promosso la vertenza nazionale. Nei prossimi giorni saranno fatte iniziative informative finalizzate a richiedere al Gestore Nazionale dell’Energia la restituzione dei soldi ingiustamente versati dal 2001 ad oggi. Questa vertenza fa quindi bene alla salute e all’ambiente e da voce ai cittadini e ai loro bisogni, a principiare dal reddito, dai servizi sociali, dalla salute. Aggiungi ai preferiti (0) | Riporta quest'articolo sul tuo sito! | Visualizzazioni: 476
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