Giroscopio
Scritto da kreudio   
Thursday 04 October 2007

va bene, come va ?
a me va bene, come sempre insomma
gira nella stessa direzione nonostante tutto
ognuno ha il suo ombrello nero dopotutto
per parare gli escrementi
che piovono giù da Dio
da parte mia ho cura
nei termini del contratto con lui
nel tenermi aggiornato
chiuso in un cappotto di panna rovente
mi sottopongo alla vista strabiliante della sua invenzione
succhio la melma per sentire
il sapore della terra dalla quale provengo
ed estrarre un giudizio
aggrappato ancora alla mascella
con le sue radici minimali ei suoi occhi grandi
puntati su di me
entro in contatto.

Astraggo un odore e un colore
estrarre astrarre osare
ammettere indifferenza e amore
basta guardarci dentro
a quegli occhi
e caderci fino in fondo
mantenendo la stessa direzione
mentre tutto attorno si confonde
come un giroscopio in rotazione permanente



Ricordo qualcosa, del mio passato e del tuo.
Ricordo qualcosa che non è stato ancora percepito.
Ancora nessuno lo racconta poichè come la luce non può essere carpita
finchè non socchiudi gli occhi e ne scorgi i filamenti
E’ stato sotterrato qualcosa, sorridendo,
come sorride, mentre viene sotterrato
colui che si vende al denaro.

così tante voci
nel passato urlano
tanti dal finestrino di una capsula
lanciata nello spazio siderale
cento anni fà
sorridono dalle foto
e sperano in un domani
c’è chi non sorride
e guarda dritto negli occhi
chi ricorda un giorno di tragedia
in cui enormi torri di zucchero
cadevano per gioco come castelli di carte
come se fosse più grave
del giorno in cui furono erette.



Ora che sulla Terra non vi è più forma di vita
come cento anni fà le tre costanti della vita:
il sole rosso che si scioglie sulle lame del tramonto
la luna pallida che vola in cielo come una donna cannone
e le stelle lontane come punte di neve nell’inchiostro
così tanto nominate queste costanti, testarde
che qualcuno mi potrebbe sparare da un momento all’altro.

Stò iniziando a pensare che non esistano
come tutte le cose che si dicono in continuazione per strada
se non fosse che anche io ho visto e sò che non sbagliano
ma forse sbaglio io
e ciò che mi circonda
è solo la proiezione del gioco di un bambino
che colleziona le sue biglie iridescenti
in cui sono rinchiuse le nostre speranze
una di queste la guardo ora io
sospesa nel vuoto che viaggia verso il nulla.



La capsula di cento anni fà
racchiudeva le visioni di chi è stato
e oggi che quei sorrisi sono polvere e fotografie
io mi chiedo a cosa serva un domani nel nulla
e cosa faremo oggi sospesi come bolle nell’oceano
salendo in una sola direzione lentamente
lanciati nella nostra capsula
verso chiunque possa ascoltare
ovunque potremmo comunicare
le ragioni della nostra fine
e la casualità più meravigliosa
della nostra esistenza.