SABATO 17 NOVEMBR: IN 100.000 A GENOVA |
Scritto da Rebeldia Pisa | ||||
Tuesday 20 November 2007 | ||||
La vergogna di Trenitalia: la difesa del diritto a manifestare corre sui binari di tutta Italia Telefonate dal treno speciale proveniente da Napoli e da Roma ci dicono che, dopo una notte passata senza luce ne' acqua, ogni sedile era occupato (data la riduzione dei posti dovuta alla prima di mille inefficienze di Trenitalia). Inizia cosi' a Pisa la trattativa con Trenitalia per riuscire ad avere un treno per raggiungere Genova. Sembrerebbe semplice, ma non lo e', e all’inizio non si riesce nemmeno ad avere lo sconto comitiva. Iniziamo allora a bloccare i binari, senza alcun tafferuglio, come hanno millantato inutilmente le notizie ANSA di quel momento. Alle nove del mattino la stazione di Pisa rimane bloccata e lo rimarra' fino a quando la trattativa non si sblocca. Quando entra in stazione il treno speciale, sui binari ci sono gia' pronti a partire 150-200 persone. La trattativa alle 9.30 finalmente si sblocca con il pagamento di un biglietto comitiva, dieci euro andata e ritorno su un treno regionale che partira' alle 10.33. Il treno speciale parte poco prima tra saluti, cori e bandiere arcobaleno sventolanti dai finestrini, appena arrivano alla stazione di Pisa i compagni di Firenze che anche loro sono rimasti a lungo bloccati a Santa Maria Novella. Partiamo da Pisa senza sapere che dopo solo due ore e mezzo alla stazione di La Spezia saremmo stati di nuovo fermati. Un controllore, zelante solo a parole, aveva avvertito prima di smontare dal turno che c’erano persone che non avevano pagato il biglietto a bordo del nostro treno, nonostante non avesse fatto al controllo di biglietti: sembravamo solo tanti, troppi per aver davvero pagato. Ognuno di noi guardava allibito il biglietto che aveva appena pagato dieci euro.
Ma Trenitalia a La Spezia voleva altri soldi, non faceva piu' ripartire il treno, che era sempre piu' in ritardo. Siamo scesi e di nuovo sui binari abbiamo bloccato tutti i treni in partenza ed in uscita dalla stazione; inevitabile, ma alla giornata di sabato non potevamo rinunciare in nessun modo. Le trattative con la stazione di La Spezia e la questura sono durate circa due ore, ore in cui anche da altre citta' giungevano notizie di treni fermati senza alcun motivo, ore in cui nessun responsabile delle ferrovie voleva realmente capire che avevamo gia' pagato, che non era stato fatto nessun controllo, in cui volevano altri soldi e in cui una stazione intera era bloccata dal grande desiderio comune di tornare a Genova. Alla fine siamo riusciti a ripartire per non essere piu' fermati e giungere a Genova anche se con un’ora di ritardo, insieme ad altre 100.000 persone provenienti da tutta Italia e in contemporanea a manifestazioni svolte in altre citta' europee, pronti a scolpire la nostra storia per rendere verita', ma soprattutto giustizia a quel Luglio del 2001. Aggiungi ai preferiti (6) | Riporta quest'articolo sul tuo sito! | Visualizzazioni: 224
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