11 anni dallŽassassinio di Gil
Scritto da Área Internacional Sinaltrainal   
Thursday 13 December 2007

 Undici anni dall'assassinio di Isidro Segundo Gil. Colombia, Carepa, Uraba Antioqueño. Erano passate le 10.15 del mattino del 5 dicembre 1986, quando fu assassinato all'interno delle installazioni dell'impianto della Coca Cola il compagno Isidro. Era una morte annunciata; pochi giorni prima, Ariosto Milán Mosquera, direttore dell'impianto, in un bar del municipio bananiero, aveva dichiarato che sarebbe ricorso a questo mezzo se fosse stato necessario ad evitare che il sindacato continuasse ad esigere diritti per i lavoratori. Isidro era uno dei negoziatori della contrattazione, rappresentante del sindacato. Nello stesso giorno: alle 11 del mattino, Martín Emilio Gil, fratello di Isidro, andò via da Carepa sapendo che lo stavano cercando per assassinarlo; alle 2 del pomeriggio, a 500 metri dall'impianto fu rapito Luís Adolfo Cardona Usma. Riuscì a fuggire ed oggi si trova esiliato dalla sua terra; alle 12 del pomeriggio fu assaltata, saccheggiata ed incendiata la sede del sindacato.

 6 dicembre: alle 2 del pomeriggio furono rapiti Hernán Manco Monroy, Mateo Arboleda, Albeiro Gómez e Miguel Muñoz. Minacciarono di assassinarli se non avessero rinunciato al sindacato ed alla contrattazione collettiva di lavoro. A causa di questa minaccia 7 dirigenti sindacali della regione andarono in esilio. Trascorsi pochi giorni, la Coca Cola li licenziò per abbandono del posto di lavoro.

12 dicembre: alle 8.30 del mattino uomini armati entrarono nell'impianto, riunirono i lavoratori, li minacciarono di morte e li obbligarono a rinunciare al sindacato. Questi furono gli ultimi giorni del Sinaltrainal in quell'impianto della Coca Cola. Alcuni mesi prima, erano stati assassinati altri 3 lavoratori, 13 erano andati in esilio e 11 licenziati.

Il 18 novembre 2000, ad Apartado fu assassinata Alcira Del Carmen Herrera Pérez, moglie di Isidro. Tutti questi crimini furono commessi dai paramilitari, con l'appoggio della Brigata XVII sotto il comando del Generale Rito Alejo del Río, con il beneplacito del governatore di Antiochia Álvaro Uribe Vélez ed il consenso dello stato colombiano. L'Unico beneficiario, la transnazionale Coca Cola; il Sinaltrainal fu annichilito, la contrattazione collettiva distrutta ed i lavoratori sottomessi al terrore, alla precarizzazione ed alla miseria. Undici anni dopo la verità non è venuta alla luce, né ci sono arrestati; i responsabili continuano come se niente fosse successo. L'impunità regna in tutto il paese. Gli stessi paramilitari, oggi chiamati "aquile nere" continuano a minacciare di morte i dirigenti del Sinaltrainal, specialmente  i lavoratori della Coca Cola. Con l'assassinio di Héctor Daniel Useche Beron, lavoratore della Nestlé, avvenuto il 22 luglio 1986, sarebbe incominciata una lunga lista di crimini (22) contro il Sinaltrainal. In qualche modo tutto questo terrore è riuscito nel suo proposito, debilitare l'organizzazione, precarizzare i lavoratori ed incrementare enormemente gli utili delle transnazionali. Questo percorso di morte per opera del terrorismo di stato, ci ricorda un altro fatto doloroso avvenuto a Cienaga Magdalena, il massacro delle bananiere. Il 6 dicembre 1928, migliaia di operai agroalimentari furono assassinati da quell'esercito nazionale sotto il comando del generale della repubblica Carlos Cortes Vargas, con il beneplacito del presidente Miguel Abadía Méndez ed a beneficio della transnazionale United Fruit Company; la stessa che oggi col nome di Chiquita Brands, finanzia i paramilitari, contrabbanda armi destinate agli stessi terroristi e corrompe le istituzioni dello stato; si arricchisce con lo sfruttamento e la morte degli operai ed il saccheggio delle nostre risorse naturali. Tutti questi crimini, quelli di ieri e quelli di oggi rimangono nell'impunità, questa è stata una politica di stato. In questi tempi di "sicurezza democratica", di "stato comunitario" e di "legge di giustizia e pace", gli assassini sono perdonati, i loro ideologi insigniti e le transnazionali premiate con l'esenzione dalle imposte e con la consegna di maggiori risorse naturali dei colombiani. Di fronte a tanta impunità, questi crimini contro l'umanità sono giudicati dal Tribunale Permanente dai Popoli. Non rinunciamo a che si conosca la verità, a che ci sia giustizia e riparazione per le vittime. Chiediamo che questi fatti non tornino ad essere commessi ed esigiamo dalle imprese che cambino la loro politica di terrore e di morte. Ci rimane un grande compito. Ricostruire l'organizzazione, conseguire la mobilitazione e rafforzare la lotta come unico mezzo per esigere che i diritti umani siano rispettati e si possa raggiungere il benessere. Per la pace, la democrazia, il benessere, la sovranità nazionale e l'integrazione latinoamericana. Mobilitazione e lotta popolare.

Poiché amo la vita… non consumo coca cola Poiché finanzia la morte… non consumo coca cola Non consumo coca cola… non finanzio la guerra Affinché la Nestlé rispetti la vita e la sovranità alimentare.

Campagna mondiale contro la politica delle transnazionali. No al perdono ed alla concertazione… sì alla mobilitazione ed alla lotta popolare.

 Area Internazionale Sinaltrainal - Colombia 6 dicembre 2007

--------------------- Once años del asesinato de Isidro Segundo Gil Gil Colombia, Carepa, Uraba Antioqueño. Transcurrían las 10.15 de la mañana del 5 de diciembre de 1986 cuando fue asesinado dentro de las instalaciones de la planta de Coca Cola el compañero Isidro. Era una muerte anunciada; Ariosto Milán Mosquera, gerente de la planta, había expresado días antes en un bar del municipio bananero, que recurriría a este medio si era necesario para evitar que el sindicato continuara exigiendo derechos para los trabajadores. Isidro era un negociador del pliego presentado por el sindicato. El mismo día: 11 a.m. Martín Emilio Gil, hermano de Isidro, salió de Carepa al enterarse de que lo buscaban para asesinarlo. 2 p.m., a 500 metros de la planta fue secuestrado Luís Adolfo Cardona Usma. Logró huir y hoy se encuentra desterrado de su tierra. 12 p.m. fue asaltada, saqueada e incendiada la sede del sindicato. 6 de diciembre: 2 p.m. fueron secuestrados Hernán Manco Monroy, Mateo Arboleda, Albeiro Gómez y Miguel Muñoz. Los amenazaron con asesinarlos si no renunciaban al sindicato y a la convención colectiva de trabajo. A raíz de esta amenaza fueron desterrados 7 dirigentes sindicales de la región. Transcurridos pocos días, Coca Cola los despidió por abandono del puesto de trabajo.. 12 de diciembre: 8.30 a.m. hombres armados ingresaron a la Planta, reunieron los trabajadores, los amenazaron de muerte y los obligaron a renunciar al sindicato. Así fueron los últimos días de Sinaltrainal en esta planta de Coca Cola. Meses atrás, habían sido asesinados otros 3 trabajadores, 13 habían sido desterrados y 11 despedidos. El 18 de noviembre de 2000, fue asesinada en Apartado Alcira Del Carmen Herrera Pérez, esposa de Isidro. Todos estos crímenes fueron cometidos por los paramilitares, con el apoyo de la Brigada XVII al mando del General Rito Alejo del Río, el beneplácito del gobernador de Antioquia Álvaro Uribe Vélez y el consentimiento del estado colombiano. El UNICO beneficiario, la transnacional Coca Cola; Sinaltrainal fue aniquilado, la convención colectiva destruida y los trabajadores sumidos en el terror, la precarización y la miseria. Once años después la verdad no ha salido a la luz pública, ni hay detenidos; los responsables continúan como si nada hubiera pasado. La impunidad se pasea a lo largo y ancho del país. Los mismos paramilitares, hoy con el alias de "águilas negras" siguen amenazando de muerte a los dirigentes de Sinaltrainal, especialmente a los trabajadores de Coca Cola. Con el asesinato de Héctor Daniel Useche Beron, trabajador de Nestlé, ocurrida el 22 de julio de 1986, se iniciaría una larga lista (22) de crímenes contra Sinaltrainal. Todo este terror ha logrado de alguna manera su propósito, debilitar la organización, precarizar los trabajadores e incrementar excesivamente las utilidades de las transnacionales. Este recorrido de muerte ejecutado por el terrorismo de estado, nos recuerda otro hecho doloroso ocurrido en Cienaga Magdalena, la masacre de las bananeras. 6 de diciembre de 1928, miles de obreros agroalimentarios fueron asesinados por el ejercito nacional al mando del general de la república Carlos Cortes Vargas, el beneplácito del presidente Miguel Abadía Méndez y en beneficio de la transnacional United Fruit Company; la misma que hoy con el nombre de Chiquita Brands, financia paramilitares, contrabandea armas con destino a los mismos terroristas y corrompe instituciones del estado; se enriquece a costa de la explotación y muerte de los obreros y del saqueo de nuestros recursos naturales. Todos estos crímenes, los de ayer y los de hoy se mantienen en la impunidad, ésta ha sido una política de estado. En estos tiempos de seguridad democrática, de estado comunitario y de ley de justicia y paz, los asesinos son indultados, sus ideólogos condecorados y las transnacionales premiadas con el no pago de impuestos y la entrega de más recursos naturales de los colombianos. Ante tanta impunidad, estos crímenes contra la humanidad vienen siendo juzgados por el Tribunal Permanente de los Pueblos. No renunciamos a que se conozca la verdad, a que haya justicia y reparación para las víctimas. Demandamos que estos hechos no se vuelvan a cometer y exigimos de las empresas que cambien su política de terror y de muerte. Nos queda una gran tarea. Reconstruir la organización, lograr la movilización y fortalecer la lucha como única herramienta de exigibilidad para que los derechos humanos sean respetados y podamos alcanzar el bienestar. Por paz, democracia, bienestar, soberanía nacional e integración latinoamericana. Movilización y lucha popular.

 Por que amo la vida… no consumo coca cola Por que financia la muerte…no consumo coca cola No consumo coca cola…no financio la guerra Para que Nestlé respete la vida y la soberanía alimentaria.

Campaña mundial contra la política de las transnacionales. No al perdón y a la concertación…si a la movilización y lucha popular. Área Internacional Sinaltrainal – Colombia Diciembre 6 de 2007

 

 

 


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