i cobas e le prime elezioni |
Scritto da Confederazione COBAS | ||||
Friday 22 February 2008 | ||||
I COBAS e le prossime elezioni Prima delle elezioni del 2006 segnalammo gli enormi rischi di un governo Prodi che proseguisse le politiche berlusconiane insieme alla “sinistra radicale”, disarmando i movimenti e le lotte con lo spauracchio del ritorno del centrodestra al potere. Le cose sono andate peggio delle più nere previsioni. Le iniziative del governo sono state improntate al liberismo, al bellicismo, al disprezzo dei lavoratori e al culto del padronato, al razzismo anti-migranti, alla vergognosa sottomissione al Vaticano e a tutti i poteri forti. Abbiamo visto la riconferma delle missioni belliche e l'aggiunta di una nuova spedizione in Libano; l'imposizione a Vicenza di una seconda base USA; le spese militari aumentate del 25% in due anni; la riconferma della TAV e il proseguimento della devastazione ambientale, l'esplosione del bubbone mafioso dei rifiuti in Campania; gli accordi del 23 luglio che hanno ulteriormente massacrato le pensioni ed eternalizzato la precarietà; due Finanziarie che, invece di far “piangere” i padroni, li hanno satollati, colpendo i salariati, oramai alla soglia della pura sopravvivenza; la ripresa di violenze neofasciste nell'humus politico-culturale del “revisionismo storico”.
E ancora: il tentato scippo del TFR; l'indulto ai padroni per i reati ai danni della salute dei lavoratori, malgrado i quattro assassinii sul lavoro in media al giorno, su cui il rogo della Thyssen Krupp ha gettato una oscena luce; la caccia all'immigrato; decreti fascistoidi sulla sicurezza; De Gennaro, principale responsabile delle violenze genovesi, a capo della “monnezza”; G8 del 2009 imposto alla Maddalena. Non abbiamo visto invece l'abrogazione della legge 30, della Bossi-Fini e della riforma Moratti; una legge per i diritti civili delle coppie di ogni orientamento sessuale; la legge sul conflitto d'interessi e una sui diritti sindacali, ulteriormente massacrati dalla potente casta Cgil-Cisl-Uil. Abbiamo subito l'erosione del potere d'acquisto dei salari, il dilagare della corruzione e del controllo sulla magistratura in difesa della casta, con la vergognosa solidarietà a Mastella; lo scatenarsi della repressione, con condanne a decenni a Genova e Firenze e altrettante minacciate all'allucinante processo di Cosenza, nel silenzio della “sinistra di governo”, che ha invece parlato all'unisono per difendere Ratzinger contro chi contestava alla Sapienza un Vaticano che vuole decidere la vita sociale dei cittadini ed eliminare persino il diritto all'aborto. La mitica unità delle sinistre per battere Berlusconi è stata distrutta dalle “sinistre” stesse che lo hanno riaccreditato (Veltroni e Bertinotti in primis) con la trattativa sul sistema elettorale. Il PD e il PRC hanno proposto un governo con Berlusconi, cancellando l'unico argomento che aveva legittimato Prodi: e per il futuro governo il PD vuole una grande coalizione con Berlusconi e Fini. La nostra ripulsa nei confronti di PD e PdL è massima. Ma la Sinistra Arcobaleno non merita nulla di più. Nasce come operazione di salvataggio delle burocrazie di quattro partiti sottomessi in questi due anni al liberismo, bellicismo, clericalismo e razzismo del governo Prodi; e ha come obiettivo l'alleanza con un PD legato al Vaticano e alla Confindustria, che a sua volta vuole governare con Berlusconi e Fini. Nella Sinistra Arcobaleno ci sono i partiti più responsabili della divisione dei movimenti, quelli che più hanno dato “scandalo”, togliendo, con il loro trasformismo, la voglia a tanti/e di battersi per un mondo migliore. Quella marea di giovani, che a Genova aveva sperato in “un altro mondo possibile”, ha visto una casta politica simile alle altre, disposta, oltre che a giustificare ogni infamia del governo Prodi, ad esaltare persino il bellicismo fascistoide della Folgore o le gerarchie vaticane, definite “elevate autorità morali”. Per tutte queste ragioni, mentre confermiamo come COBAS il massimo impegno per l'intensificazione del conflitto contro il liberismo, la guerra, il patriarcato, la devastazione ambientale, il razzismo, la violenza fascista, la repressione e contro qualsiasi governo emerga dalle urne, nonchè la disponibilità ad ampie alleanze e patti tematici per potenziare tale conflitto, dichiariamo che NELLE PROSSIME ELEZIONI NON SOSTERREMO NESSUNA LISTA, NON DAREMO INDICAZIONE DI VOTO PER NESSUNO, NON METTEREMO CANDIDATI IN ALCUNA LISTA; E CHE NOSTRI MILITANTI CHE DOVESSERO EVENTUALMENTE CANDIDARSI LO FAREBBERO SENZA ALCUN COINVOLGIMENTO DEI COBAS E NON AVREBBERO IL NOSTRO SOSTEGNO.
CONFEDERAZIONE COBAS Sede nazionale: v.le Manzoni 55, Roma Tel. 06/77.59.19.26 Fax 06/77.20.60.60 Aggiungi ai preferiti (0) | Riporta quest'articolo sul tuo sito! | Visualizzazioni: 166
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