Pessima figura a Kobe |
Scritto da Pietro Greco | |||||
Thursday 29 May 2008 | |||||
ROMA. Stefania Prestigiacomo ha tenuto il suo primo discorso internazionale da ministro dell’Ambiente nell’ambito della riunione del G8 che si è tenuta a Kyoto dal 24 al 26 maggio appena scorsi. E non è stato un bel dire. Perché, attraverso la voce del nuovo ministro, ritroviamo l’Italia pronta a chiedere una deroga a impegni già assunti. E per di più fuori contesto. Insomma, i soliti italiani. La deroga che Stefania Prestigiacomo ha chiesto riguarda l’impegno unilaterale assunto dall’Unione europea di andare «oltre Kyoto» e di tagliare, entro il 2020, almeno del 20% le proprie emissioni di gas serra rispetto ai livelli di riferimento del 1990. Il ragionamento un po’ piagnucoloso del ministro Prestigiacomo è stato questo. Il Protocollo di Kyoto obbliga l’Italia a tagliare del 6,5% le emissioni entro l’anno 2012. L’Unione europea sanzionerà con pesanti multe un eventuale trasgressione. Il guaio è che a tutt’oggi, anno 2008, l’Italia emette il 12% in più di gas serra rispetto ai livelli del 1990. Quindi in quattro anni dobbiamo abbattere le emissioni del 18%. Un carico molto oneroso per un’economia, quella italiana, che non cresce.
La deroga che Stefania Prestigiacomo ha chiesto riguarda l’impegno unilaterale assunto dall’Unione europea di andare «oltre Kyoto» e di tagliare, entro il 2020, almeno del 20% le proprie emissioni di gas serra rispetto ai livelli di riferimento del 1990. Il ragionamento un po’ piagnucoloso del ministro Prestigiacomo è stato questo. Il Protocollo di Kyoto obbliga l’Italia a tagliare del 6,5% le emissioni entro l’anno 2012. L’Unione europea sanzionerà con pesanti multe un eventuale trasgressione. Il guaio è che a tutt’oggi, anno 2008, l’Italia emette il 12% in più di gas serra rispetto ai livelli del 1990. Quindi in quattro anni dobbiamo abbattere le emissioni del 18%. Un carico molto oneroso per un’economia, quella italiana, che non cresce. In più l’Europa fuori dal Protocollo di Kyoto e in maniera unilaterale, ha deciso di tagliare le emissioni del 20% entro il 2020. Il che significa abbattere le emissioni del 32% rispetto al livello attuale. L’Italia, ammette candidamente il nuovo ministro, semplicemente non ce la fa. Si è impegnata, ma non può rispettare l’impegno. Il cavallo (dell’economia) non beve e il paese non può permettersi di ottemperare agli accordi internazionali. Cosicché l’Italia chiede all’Unione europea di rivedere la sua politica sul clima. Jos Delbeke, il vicedirettore generale dell´Ambiente presso la Commissione europea, ha fatto notare come il G8 non sia la sede adatta per parlare delle faccende interne dell’Unione e ha fatto, per così dire, un commento sul metodo: «C´è già uno schema in piedi. Il 5 giugno è in programma la prossima riunione dei ministri dell´Ambiente dell´Unione. In quella occasione ascolteremo le ragioni dell´Italia e del governo italiano». Il disappunto è piuttosto serio. Al G8 dell’ambiente di Kobe, l’Italia ha minato la credibilità della politica europea sul clima, perché ha dimostrato che l’Unione non è compatta sul progetto di abbattere le emissioni anche in maniera unilaterale. E lo ha fatto come un fulmine a ciel sereno, senza averne prima discusso all’interno nelle sedi opportune. Ma è nel merito che il discorso di Stefania Prestigiacomo risulta infelice. Perché, oltre a dimostrare che l’Italia è inaffidabile – cambia anche radicalmente la sua politica a ogni mutar di governo – offre l’immagine di un paese «che non ce la fa». Che non ha fiducia nel suo futuro. E che, quindi, non riesce proprio a rispettare impegni liberamente assunti e sottoscritti. Non vogliamo in alcun modo sottostimare le difficoltà del paese. Ma è l’impostazione che ci sembra francamente sbagliata. Il nostro sistema produttivo in difficoltà ha tutto da guadagnare se prova a rispettare gli obiettivi ambientali dell’Unione, perché sono obiettivi che richiedono più efficienza e più innovazione. No, non è stato davvero un bel modo di inaugurare la politica ambientale internazionale del quarto governo Berlusconi il discorso con cui Stefania Prestigiacomo ha esordito al G8 di Kobe. Aggiungi ai preferiti (0) | Riporta quest'articolo sul tuo sito! | Visualizzazioni: 224
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Ultimo aggiornamento ( Thursday 05 June 2008 ) |