Bussolengo (VR), un incubo |
Scritto da http://sucardrom.blogspot.com/ | ||||
Wednesday 10 September 2008 | ||||
Un incubo. Giorgio Campos, 18 anni a dicembre, nato a Como, di origine rom e con regolare residenza a Brescia, è ancora sotto shock. Per lui e la sua famiglia quella di venerdì scorso doveva essere una tranquilla gita per «far visita a parenti che vivono nei dintorni di Brescia», racconta. E invece una pausa pranzo a Bussolengo, vicino Verona, si è trasformata in dramma. Erano in roulotte: lui con i genitori, Sonia e Angelo Campos, e i tre fratellini più piccoli. Con loro altre due roulotte: quella del fratello maggiore di Giorgio con moglie e due figli minorenni e quella dello zio Christian Hudorovich con la compagna e tre bambini. Sul posto, già presente, la roulotte del cugino di Giorgio, Denis Rossetto. «Ci siamo fermati in un parcheggio pubblico (piazzale Vittorio Veneto, ndr.) per mangiare qualcosa, abbiamo fatto appena in tempo a mettere fuori un tavolino che sono arrivati i vigili - dice Giorgio - ci hanno chiesto se saremmo andati via dopo il pranzo, gli abbiamo detto di sì, era questa la nostra intenzione, e loro gentilmente si sono allontanati». Ma intorno alle 14 è arrivata una pattuglia dei carabinieri («un maresciallo e un brigadiere», continua il ragazzo) e, secondo il racconto di Giorgio si è scatenato l'inferno. «Non ci hanno nemmeno chiesto i documenti - sostiene - appena sceso dall'auto, il maresciallo ha detto subito che ci avrebbero portato in caserma per "bastonarci come con gli altri rom presi la settimana scorsa, poi gli diamo il foglio di via". Proprio così ha detto. Io e mio padre abbiamo opposto resistenza, gridando aiuto. Loro hanno tirato fuori i manganelli e hanno cominciato a picchiarci e insultarci a parolacce...». Botte da orbi, continua la testimonianza, fino a quando il padre di Giorgio «riesce a divincolarsi e a scappare. Io lo seguo, con le manette ai polsi, me le avevano già messe. Veniamo raggiunti da Denis e saltiamo sulla sua roulotte». Un'altra pattuglia dei carabinieri li ferma a Caselle di Sommacampagna, lì nei dintorni. «Sul posto arrivano in tutto tre pattuglie - prosegue Giorgio - Minacciandoci con la pistola ci fanno salire ognuno su un'auto, dopo averci picchiato di nuovo, e ci portano alla caserma di Bussolengo». Dove si trovano già Sonia Campos, il figlio 15enne Michele, Christian e la compagna. «Hanno deciso di lasciare alla roulotte i miei fratelli più piccoli, Marco e Johnny, ma solo dopo averli picchiati: al primo gli hanno spaccato due denti...». In caserma «l'inferno» raccontato sia da Giorgio che nelle denunce presentate ieri alla magistratura dai suoi parenti, dura fino alle «cinque del pomeriggio».
Aggiungi ai preferiti (0) | Riporta quest'articolo sul tuo sito! | Visualizzazioni: 359
Solo gli utenti registrati possono scrivere commenti. Powered by AkoComment Tweaked Special Edition v.1.4.6 |
||||
Ultimo aggiornamento ( Wednesday 10 September 2008 ) |