INZIATA LA CAMPAGNA CONTRO I CIP6
Scritto da coll. L.G.O. PT   
Saturday 31 January 2009

Venerdì 30 gennaio  2009,  nell’ incontro cittadino promosso dal Collettivo Liberate gli Orsi e dallo Spazio Liberato ex Breda Est  “Strategia rifiuti zero, no incenerimento, difesa della salute”,  è stata  presentata la vertenza risarcitoria  per RICHIEDERE I RIMBORSI DEL MALTOLTO stornato dalle energie rinnovabili a favore delle lobbies assistite di incenerimento e petrolio (CIP 6 :  voce A3 della bolletta elettrica).

In Italia  l’ incenerimento dei rifiuti  urbani e industriali  sono  massicciamente incentivati dallo Stato. Ma si tratta di una truffa, in quanto il 7% che abbiamo pagato e paghiamo in bolletta elettrica non viene destinato all’ incentivazione delle fonti energetiche veramente rinnovabili e pulite ( solare  termico e fotovolatico, eolico, idroelettrico di piccola  taglia ) come impongono le normative europee,  ma viene  indirizzato all’ incenerimento dei rifiuti che non sono una fonte energetica rinnovabile e pulita : anzi  sporca e dannosa per la salute. E’ stata così violata una legge europea   (Direttiva  2001/77 CE), innescando un contenzioso che   obbligherà lo Stato italiano a pagare multe molto salate.

Gli  incentivi   sono stati   e  saranno  scaricati – insieme alle multe - sui cittadini attraverso la  bolletta elettrica, mentre i profitti  sono andati e andranno ai gestori degli inceneritori e alle  aziende multiutilities.

I costi economici degli inceneritori sono  così alti  che senza  incentivi ( CIP 6 e Certificati verdi ) e senza i finanziamenti  della tariffa  rifiuti - drenata  ancora dalle nostre tasche -  questi  impianti non potrebbero essere  messi in funzione. Così più di 45 miliardi di euro sono stati  sottratti  alle vere  energie rinnovabili e pulite, alla riduzione dei rifiuti, al compostaggio  della frazione umida e  al riutilizzo di materia, e regalati alle  industrie sporche   dell’ incenerimento e  della raffinazione del petrolio.

Ma oltre  ai costi economici  ci sono quelli sanitari di cui nessuna istituzione e nessun governo parlano :  le  emissioni degli inceneritori (diossine, furani, cadmio,  nanoparticelle,  polveri ultrafini e altre sostanze  tossiche)  producono   tumori e malattie ( i tumori infantili dei tessuti molli  aumentano ogni anno). 

Parte quindi una  vertenza che non  si limita a denunciare la truffa degli incentivi agli inceneritori,  ma che lancia la sfida ad Enel e partners politici  trasversali : una vera e propria citazione dei responsabili della truffa. Non sfuggirà il carattere offensivo di questa mossa curata da oltre un anno nei minimi particolari. In questo modo la battaglia per “rifiuti zero” punta ad alimentarsi non solo della “percezione” di gruppi “costretti” a sensibilizzarsi perché minacciati da un inceneritore ( di rifiuti e/o di “biomasse”), ma di  un vasto movimento e di intere popolazioni che giustamente non possono piu’ tollerare che i soldi di tutti possano essere regalati a industriali e al libero mercato, sottraendoli allo sviluppo delle  vere  energie rinnovabili e pulite. 

L’ Associazione  “Diritto al Futuro. Energie rinnovabili. No Combustione”   ha promosso  la vertenza nazionale.

Nei prossimi giorni   saranno  fatte iniziative informative finalizzate a   richiedere al Gestore Nazionale dell’Energia la restituzione dei soldi  ingiustamente versati   dal 2001 ad oggi.

Questa vertenza fa quindi bene alla salute e  all’ambiente e da voce  ai cittadini e ai loro bisogni, a principiare dal reddito, dai servizi sociali,  dalla salute.
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