REGIONE LAZIO. PRC ESCE DALLA MAGGIORANZA
Scritto da sandro   
Tuesday 28 April 2009
“Una decisione – ha spiegato Fraleone - su cui la condivisione del partito è stata totale, fondata su ragioni oggettive. Abbiamo assistito a un progressivo allontanamento del presidente Marrazzo da quelli che erano gli impegni programmatici e nell’ultima fase a una vera e propria rottura. Basta pensare al ticket sanitario, che inizialmente era stato abolito e che ora è stato reintrodotto e persino aumentato rispetto a quello di Storace, e al caso emblematico dell’inceneritore di Albano a cui la Regione ha dato il via libera nella Conferenza dei servizi della settimana scorsa. Ma così facendo Marrazzo non ha rotto solo con noi, ha rotto anche con la cittadinanza. Il suo livello di compromissione con i poteri forti è tale che non crediamo si spezzerà da qui a un anno. Certo, tutto è possibile. Ma se la situazione resta questa non potremo condividere una eventuale sua ricandidatura. Questo per noi è un elemento di coerenza”.

 



“Gli impegni che erano stati presi in campagna elettorale - ha aggiunto Fraleone - sono diventati carta straccia. Il caso dell’inceneritore di Albano e della turbogas di Aprilia la dicono lunga su come vengono affrontate le questioni di carattere ambientale e persino industriale. La crisi che viviamo impone scelte alternative e politiche ambientali che creino una nuova concezione dello sviluppo e nuova occupazione. Nel Lazio, assistiamo a una deriva privatistica che impoverisce una serie di attività strategiche che potrebbero rispondere alla crisi. Marrazzo mostra un’incapacità di cogliere questi nodi e una subalternità rispetto alle politiche nazionali che consegnano al mercato settori importanti”.


“Da mesi – ha proseguito Peduzzi - chiediamo un confronto sul programma di fine legislatura ma non abbiamo ricevuto da Marrazzo nessuna apertura. Si sancisce così la volontà di fare a meno del partito della Rifondazione comunista”.


Poi tornando sulle prossime regionali ha aggiunto: “La presentazione di Marrazzo come candidato significherebbe che il Pd intende consegnare la Regione al centrodestra. Se, invece, la scelta cadrà su un candidato diverso vorrà dire che il quadro sta cambiando e a quel punto valuteremo il da farsi. Oggi alla Regione siamo in un clima berlusconiano. E’ più di un anno e mezzo che non si fa una riunione di maggioranza e si prendono decisioni oligarchiche da parte di una Giunta monocolore. Siamo allo svuotamento delle istituzioni democratiche e del ruolo costituzionale degli enti locali”.


Roma, 28 aprile 2009
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Ultimo aggiornamento ( Thursday 07 May 2009 )