comunicato stampa del Presidio Permamente no inc. GIULIO MACCACARO
Scritto da Sgab   
Friday 14 September 2007
 Giovedì 13 settembre  il presidio  permanente  “Giulio Maccacaro”  per la non riapertura e la definitiva chiusura dell’ inceneritore/termodistruttore  di Montale (C.I.S. S.p.A), ha  avuto un incontro ufficiale  con  il sindaco di Montale  Razzoli.  Circa 20 persone, in rappresentanza dei tanti abitanti che dal 30 luglio mandano avanti e frequentano il presidio,  hanno consegnato al sindaco  le oltre  800 firme raccolte   in  appoggio alla richiesta  al Comune di comodato d’ uso gratuito  per l’ utilizzo del campo  dove si è insediato il  presidio. Accanto alle firme della popolazione  del luogo, spiccano quelle di padre Alex Zanotelli, di don Santoro – il prete delle Piagge -,  di  Vermigli  organizzatore della marcia per la giustizia,  di Giovanni Capecchi capogruppo della lista Arcobaleno /Verdi  nel consiglio comunale di Pistoia.

Nonostante il sostegno esteso e trasversale mostrato dalla popolazione anche attraverso la  firma della petizione, il sindaco ci ha ribadito che la concessione in comodato gratuito ( un istituto previsto dal Codice Civile: Libro IV, Capo XIV, artt. 1803/1812 ) non è possibile  in quanto : a) così facendo l’ Amministrazione creerebbe un precedente  ( rispetto a questa modalità d’ uso sociale  di beni che sono  collettivi, fatto che   ad avviso del presidio sarebbe al contrario  molto utile e democratico ); b)  il sindaco non riconosce come  giuste le finalità sociali del presidio, dal momento che queste non corrispondono alle finalità dell’ Amministrazione comunale ( vale  a dire : obiettivi opposti rispetto alla volontà dell’ amministrazione comunale di  riaprire  l’ inceneritore/termodistruttore di Montale). 

Ci chiediamo: non sono forse sociali le finalità della difesa della salute e dell’ ambiente, l’ informazione e la crescita culturale della popolazione, resa possibile dagli incontri, dai seminari  su tematiche anche tecnico-scientifiche che si svolgono al presidio?

Non è democrazia reale esprimere  dissenso e poterlo fare non dovendo pagare  un esoso balzello per  un suolo  appartenente a tutta la collettività?

Infatti  abbiamo dovuto pagare circa  800 euro per  l’ occupazione dal 30 luglio al 16 settembre  del campo lungo via Tobagi, incolto, abbandonato e inutilizzato fino al nostro arrivo.

Va rimarcato  che non si tratta  di uno spazio pubblico ( piazza, marciapiede, strada, parco , giardino pubblico ), ma  di un  terreno incolto che il sindaco asserisce essere di proprietà del comune. 

Il presidio e conseguentemente le presidianti e i presidianti  hanno voluto stare nella legalità. Questo è  il nostro orizzonte.

Un orizzonte nel quale continueremo a lottare e a impegnarci perché la strategia RIFIUTI ZERO 2020 basata sulla riduzione della produzione dei rifiuti e quindi  sull’ allungamento del ciclo di vita delle merci in modo da risparmiare  energia e materia,  sul riutilizzo, sul riciclaggio, sul compostaggio, diventi la scelta di tutta la collettività locale, regionale, nazionale, mondiale.

Per far questo devono essere estese le raccolte differenziate dei rifiuti  domestici e industriali,  e  contemporaneamente deve essere drasticamente ridotta – fino ad azzerarla – la  quota dei rifiuti  industriali  assimilati  ai rifiuti domestici, togliendo quindi al servizio pubblico il trattamento dei rifiuti  del sistema delle imprese industriali e terziarie.

Per  incamminare la collettività verso questa  virtuosa economia dei rifiuti, occorre  abbandonare  la scelta dell’ incenerimento, che termodistrugge materia ed energia e che quindi va nella direzione opposta rispetto  alla  necessità  - ormai conclamata – di ridurre l’ uso di materia-energia, pena  il disastro globale. Per questo  e per difendere la nostra salute lotteremo per non far riaprire  i  due forni inceneritori di Montale,  impedire la costruzione del terzo forno ( terza linea) e perché si torni indietro rispetto al  nocivo progetto di ampliamento della discarica del Cassero ( che accoglie rifiuti speciali da mezza Italia, oltre  le scorie e  le ceneri dell’ inceneritore CIS di Montale).

La salute, bene prioritario, è  compromessa gravemente dalle emissioni e dai residui dell’ incenerimento: diossine, furani, cadmio, mercurio, polveri ultrasottili…… Emissioni che si aggiungono a molte altre dovute  ai processi di combustione e alla chimica di sintesi (produzioni nocive) e che nell’ insieme   compromettono da tempo le condizioni di vita nella piana  Pistoia, Prato, Firenze. Per tacere del resto.

Per gli stessi motivi, siamo impegnate ed impegnati   nella vertenza per  bloccare gli incentivi  finanziari all’ incenerimento dei rifiuti, vero regalo alle corporazioni inceneritoriste, e  siamo parte di quel vasto movimento  - così esteso nel nostro paese – che sabato 22 settembre  sosterrà il NO agli incentivi in tante città e paesi. A principiare da Montale, dove saremo a fianco della popolazione e dei comitati popolari, portando il nostro  contributo di idee e di mobilitazione.



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web: http://presidiopermanentemontale.indivia.net 


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