Repressione a Porta Portese: uno scempio ambientale |
Scritto da RCa news | ||||
Monday 24 September 2007 | ||||
24.09.07: Stanotte, prima dell’alba, la Polizia Municipale di Roma si è recata in forze a Porta Portese, lo storico mercato capitolino che si estende da Via Portuense alle strade limitrofe a Via Ippolito Nievo. Alle centinaia di operatori dell’area adiacente a Ippolito Nievo non è stato concesso di prendere possesso delle loro postazioni, da molti di loro occupate da decenni. Ad alcuni di essi stata tolta la merce, che anziché essere sequestrata (come vorrebbe la legge quando è sospettato un abuso), è stata distrutta sul posto con un auto- compattatore dell’AMA. Merce riusabile distrutta con la forza per poi avviarla in discarica! La parte più storica del mercato (purtroppo oggi sospinta ai margini dello stesso) attaccata con brutalità. Rigattieri che sono un pezzo della storia e del cuore di Roma disperati e in lacrime, come pesci tolti dall’acqua, senza più habitat né prospettiva. Prima dell’azione a Ippolito Nievo, la Polizia Municipale ha fermato un centinaio di operatori dell'usato di etnia Rom, distruggendo la loro merce e privandoli addirittura della libertà, come se fossero criminali.
Dopo la legittima rabbia degli operatori di Ippolito Nievo, che hanno bloccato Viale Trastevere per diverse ore, un portavoce della polizia municipale ha presentato scuse ufficiali, promettendo agli operatori agibilità per Domenica prossima. La Polizia Municipale ha comunque affermato che rimarrà presso il mercato con la ferma volontà di reprimere gli abusi. L’Associazione Operatori di Porta Portese ha preteso e ottenuto che i criteri di repressioni degli abusi siano concordati con l’Associazione stessa. L’Occhio del Riciclone ha compiuto uno studio chiamato “Il settore dell’usato nella gestione dei rifiuti”, che mostra con dati e numeri l’importanza del servizio ambientale garantito quotidianamente dalla microimpresa romana dell’usato. La stragrande maggioranza delle merci usate di Porta Portese proviene dal flusso dei “rifiuti in potenza” (merci in procinto di essere conferite tra i rifiuti) o direttamente dai rifiuti. Se il settore dell’usato scomparisse o si contraesse, per grandi volumi di merce l’unica alternativa rimarrebbe il conferimento tra i rifiuti: con il conseguente impatto ambientale ed economico a carico di cittadini e contribuenti. Il RIUSO è la seconda priorità secondo la formula delle 4 erre (Riduzione, Riuso, Riciclo, Recupero). Un ordine di priorità adottato dalla normativa europea e nazionale. Oggi, afferma l'Occhio del Riciclone in un suo comunicato, gli unici a garantire l’applicazione della seconda erre sono gli operatori dell’usato. A Roma gli operatori che salvano merci da un improprio smaltimento tra i rifiuti sono 3000. Lo zoccolo duro di questo settore, con circa 900 operatori, è esattamente quello che è stato colpito stamattina dalla Polizia Municipale. Purtroppo circa il 90% degli operatori dell’usato che lavorano nei mercati sono costretti all’abusivismo. Anche se da anni chiedono con forza la regolarizzazione. Secondo l'Occhio del Riciclone problemi come la ricettazione, l' igiene, e i disagi per i residenti, possono essere risolti solo con politiche di dialogo orientate alla regolarizzazione degli operatori e alla normalizzazione del mercato. Aggiungi ai preferiti (1) | Riporta quest'articolo sul tuo sito! | Visualizzazioni: 1675
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Ultimo aggiornamento ( Thursday 27 September 2007 ) |